Tadej Pogacar è entrato di diritto nel dibattito sul più grande ciclista di tutti i tempi, con il sostegno dello stesso Eddy Merckx. Dopo aver vinto il suo primo titolo mondiale a Zurigo in un impressionante raid di 100 chilometri, Merckx ha dichiarato: “È ovvio che ora è superiore a me. Non ci sono più dubbi”. Il leggendario ciclista belga ha elogiato Pogacar come un “campione immenso” e “fuori dal comune”, sottolineando l’audace attacco dello sloveno a 100 chilometri dal traguardo.
Merckx, considerato da molti il GOAT (Greatest of All Time), ha riconosciuto che Pogacar lo ha superato in abilità, anche se ha ancora un notevole vantaggio in termini di risultati (5 Tour de France vinti contro 3, 19 Monumenti contro 6, 3 Campionati del Mondo contro 1). Il dibattito sul più grande ciclista è riemerso quando Pogacar è entrato nella storia vincendo il Giro d’Italia e il Tour de France nello stesso anno, cosa che non accadeva dai tempi di Marco Pantani nel 1998.
La “stagione perfetta” di Pogacar ha incluso la vittoria di una Monumento (Liegi-Bastogne-Liegi) e la possibilità di una seconda, con il Giro di Lombardia ancora da disputare. Stephen Roche, che ha anche realizzato la tripletta Giro-Tour-World, ha dichiarato: “Con Pogacar e Merckx, sono in buona compagnia”.
Pogacar continua a perseguire grandi obiettivi, come il Giro di Spagna, la Milano-Sanremo e la Parigi-Roubaix, con l’obiettivo di “vincere tutto”. Con il suo coraggio e il suo stile unico, Pogacar segna la sua epoca nel ciclismo. Il suo dominio solleva interrogativi, come nell’ultimo Tour de France, ma non ci sono prove di illeciti. I suoi colleghi, come Michael Matthews, Remco Evenepoel e Mathieu van der Poel, lodano il suo straordinario talento, riconoscendo che è solo all’inizio del suo percorso verso la grandezza.