
Il team UAE Team Emirates, guidato da Tadej Pogacar, ha annunciato martedì di aver smesso di utilizzare il monossido di carbonio per misurare i benefici dell’altitudine sui ciclisti, respingendo le accuse secondo cui la pratica è controversa e “sensazionalistica”.
A fine novembre l’Unione ciclistica internazionale (UCI) ha chiesto all’Agenzia mondiale antidoping (WADA) una valutazione ufficiale sull’uso del monossido di carbonio. Questa tecnica, sebbene legale, ha generato polemiche a causa del suo utilizzo da parte di team come UAE, Visma e Israel PT. Secondo il sito Escape Collective, il metodo potrebbe essere abusato per creare un’ipossia artificiale, simulando gli effetti dell’allenamento in quota.
Jeroen Swart, coordinatore delle prestazioni del team degli Emirati Arabi Uniti, ha negato le accuse: “È un articolo sensazionalista che ipotizza qualcosa di improbabile da implementare. Non è realistico”. Ha spiegato che la tecnica è stata ampiamente convalidata per due decenni e utilizzata per misurare con precisione la massa di emoglobina, soprattutto negli scalatori e negli atleti di resistenza.
Swart ha aggiunto che l’uso della tecnica da parte degli Emirati Arabi Uniti è durato 18 mesi e mirava a valutare la risposta dei ciclisti all’altitudine. “Il processo è completo. I nostri campi in quota hanno dimostrato di essere efficaci e non ci sono piani per riprendere questo tipo di test.”



