Noto per i suoi scatti d’ira in campo, il russo Andrey Rublev, attualmente ottavo al mondo, ha ammesso che la gestione delle sue emozioni è ancora una grande sfida. In un’intervista rilasciata all’AFP a Londra, il 27enne ha parlato delle sue difficoltà emotive, dell’impatto di avversari di alto livello come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e dei suoi obiettivi per il 2025.

Alla domanda sulla pressione che comporta affrontare grandi nomi come Sinner e Alcaraz, Rublev ha respinto l’idea di frustrazione:

“Loro sfruttano al massimo il loro potenziale e io so di avere ancora molto da migliorare. Dipende da me. Sono concentrato a sfruttare meglio il mio potenziale”.

Rublev ha riconosciuto il costante lavoro di controllo delle proprie emozioni durante le partite.

“Ci sono progressi, ma anche battute d’arresto. Naturalmente voglio migliorare, ma ci vuole tempo”.


Ha anche sottolineato l’importanza di migliorare gli aspetti tecnici:

“Sono uno dei peggiori tra i top 10 a rete. Devo lavorare su questi dettagli, oltre a diversificare il mio allenamento, che prima era molto concentrato sul dritto”.

Rublev ha fissato il suo obiettivo al 2025:

“Voglio migliorare il mio gioco. Questo porterà a più vittorie e, chissà, a titoli importanti come un Grande Slam”.

Rublev ha commentato l’impatto emotivo dello scandalo doping che ha coinvolto Sinner:

“Non lo augurerei a nessuno. Ha affrontato la situazione in modo incredibile, vincendo titoli e dominando il circuito”.

Ha anche criticato la severità del sistema antidoping nel tennis:

“Le regole sono molto severe e piccoli errori possono compromettere le nostre carriere”.