Il giocatore internazionale spagnolo Dani Olmo ha assicurato questo venerdì che la selezione del suo paese sente il supporto di 48 milioni di connazionali per la finale di Euro 2024 contro l’Inghilterra, che si disputerà domenica a Berlino (ore 20:00).
“Ci saranno 11.000 spagnoli allo stadio, ma sentiremo il supporto di 48 milioni dalla Spagna. Sentiamo questo supporto durante tutta la competizione e questo ci ha motivato. È una finale, daremo tutto”, ha affermato il giocatore spagnolo, che ha segnato uno dei gol nella semifinale contro la Francia (2-1).
Dani Olmo, che insieme all’inglese Harry Kane guida la classifica dei marcatori della competizione con tre gol – alla pari con lo slovacco Schranz, il georgiano Mikautadze, il tedesco Musiala e l’olandese Gakpo, tutti già eliminati dal torneo -, ha ammesso che sarà speciale riuscire a segnare domenica, all’Olympiastadion di Berlino.
“È una motivazione extra, è vero, ma la cosa più importante è vincere, non importa chi segna, potrebbe anche essere Unai Simón [portiere]. Sono pari con Kane, ma Fabián [Ruiz] ne ha due e Morata uno. Se segnano, potremmo rimanere tutti e tre con tre gol e io sarei felice”, ha affermato il giocatore, che gioca per il Lipsia.
Il centrocampista offensivo ha garantito di sentirsi bene fisicamente e mentalmente e ha ricordato che la selezione spagnola, che vanta tre titoli europei (1964, 2008 e 2012), è “a una partita dalla gloria e super motivata”.
Dani Olmo ha considerato che il percorso della Spagna fino alla finale “non è stato facile”, assicurando che la motivazione per domenica è la stessa del primo giorno.
“Abbiamo avuto un percorso difficile: la Germania [nei quarti di finale], che giocava in casa, poi la Francia [nelle semifinali], e ora abbiamo l’Inghilterra. Ma non possiamo usare questo come scusa, siamo a un passo dalla vittoria”, ha riferito.
La Spagna, tre volte campione d’Europa, e l’Inghilterra, finalista dell’ultima edizione, giocheranno l’incontro decisivo di Euro 2024 domenica, a partire dalle ore 20:00 (ora di Lisbona), a Berlino, sotto l’arbitraggio del francese François Letexier.