La decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) sul caso di doping del tennista Jannik Sinner, attuale numero 1 del mondo, non sarà emessa prima della fine del 2024. La notizia è stata confermata da Olivier Niggli, direttore generale dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA), in un’intervista all’AFP: “Non ci sarà nulla prima della fine dell’anno”.

Sinner si era appellato al TAS a settembre, dopo che un tribunale di prima istanza aveva dichiarato che l’atleta non aveva commesso alcuna colpa o negligenza. La decisione si basava su un’indagine dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA), che ad agosto aveva concluso che il test positivo del giocatore per il clostébol, un anabolizzante vietato, era avvenuto accidentalmente.

Come è avvenuta la contaminazione?

Jannik Sinner ha riferito che la contaminazione è stata dovuta a un errore del suo team medico. Un membro ha applicato uno spray da banco contenente clostébol sulla propria mano prima di massaggiare il giocatore, il che ha portato all’assorbimento accidentale della sostanza.

Sebbene il tribunale indipendente e l’ITIA abbiano accettato la spiegazione della contaminazione accidentale, la WADA mantiene una posizione più rigida, chiedendo una sospensione da uno a due anni per il tennista. Olivier Niggli ha spiegato che:

“La decisione ha stabilito che Sinner non aveva alcuna colpa. Tuttavia, riteniamo che l’atleta sia responsabile della sua squadra. Non contestiamo la contaminazione, ma sosteniamo che l’applicazione delle regole non sia in linea con la giurisprudenza”.

L’ITIA è stata criticata per il ritardo con cui ha rivelato i test positivi di Sinner e Iga Swiatek, quest’ultima risultata positiva alla trimetazidina in agosto ma annunciata solo a novembre. Nonostante ciò, Niggli ha sottolineato l’importanza di proteggere la reputazione degli atleti:

“Proteggere la reputazione di un atleta deve essere la nostra massima priorità. In un mondo dominato dai social media, una reputazione può essere distrutta in un istante”.

La decisione finale del TAS avrà quindi implicazioni significative non solo per Sinner, ma anche per il panorama legale e sportivo del tennis mondiale.