Questo accordo è stato adottato all’unanimità con l’obiettivo di “proseguire la lotta comune ed efficace contro il razzismo”, secondo il testo. Questo gesto, di carattere “globale e inequivocabile”, potrà essere attivato dall’arbitro principale di ogni partita se osserverà personalmente un comportamento razzista o se riceverà informazioni da un calciatore o dal coordinatore della sicurezza delle Forze di Sicurezza dello Stato e dei Vigili del Fuoco riguardo a un atteggiamento discriminatorio.
Il Protocollo di Azione contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza nel calcio, in vigore dal 2005, viene rafforzato con questo gesto specifico per i casi di razzismo e rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta contro il razzismo, che spazia dalla regolamentazione e dalle sanzioni alla sensibilizzazione e all’educazione per combattere ogni forma di discriminazione.
Misure da adottare:
1 – Interruzione della partita
Avverrà in qualsiasi dei casi menzionati nel secondo paragrafo.
Un messaggio sarà trasmesso attraverso il sistema di diffusione sonora per informare il pubblico delle ragioni dell’interruzione e avvertire che, se il comportamento non cesserà, la partita sarà sospesa temporaneamente o definitivamente.
2 – Sospensione temporanea
Se il comportamento persiste dopo la ripresa del gioco, l’arbitro sospende temporaneamente la partita e ordina alle squadre di rientrare negli spogliatoi.
I messaggi verranno ripetuti tramite il sistema di diffusione sonora, avvertendo che una sospensione definitiva avverrà se il comportamento scorretto non cesserà.
3 – Sospensione definitiva
Se la situazione persiste dopo la ripresa del gioco, l’arbitro sospenderà definitivamente la partita. L’arbitro adotterà questa misura in accordo con il Coordinatore della Sicurezza, consultando il responsabile della sicurezza della competizione e i delegati dei club.