L’italiano ha rinunciato agli sport invernali e al calcio per dedicarsi al tennis.
Jannik Sinner (quarto nel ranking mondiale) ha conquistato domenica scorsa il suo primo titolo del Grande Slam, sconfiggendo il russo Daniil Medvedev (secondo nella classifica), nella finale degli Australian Open.
Il ventiduenne italiano, originario della regione dell’Alto Adige, nel nord Italia, ha iniziato a praticare sci, tennis e calcio sin dalla sua giovane età, sempre con il tennis come terza priorità. Dai 8 ai 12 anni è stato uno dei migliori sciatori junior in Italia, vincendo un campionato nazionale di slalom gigante all’età di 8 anni e ottenendo il titolo di vice-campione nazionale a 12 anni.
A 13 anni ha abbandonato lo sci e il calcio per dedicarsi al tennis e ha lasciato casa per allenarsi con Riccardo Piatti, che ha fatto parte del team tecnico di giocatori come Novak Djokovic e Richard Gasquet.
“Ero molto meglio nello sci che nel tennis. Ho cambiato perché per me sciare non è un gioco. Si tratta di cercare di scendere il più velocemente possibile. Nel tennis, possiamo commettere errori e comunque trovare un modo per vincere”, ha ammesso in un’intervista alla Interview Magazine.
Sinner, che è sempre stato grato ai genitori per avergli permesso di lasciare casa da bambino per inseguire il suo sogno, ha ringraziato la famiglia durante la cerimonia dopo la vittoria nel Grande Slam australiano.
“Volevo che tutti avessero i miei genitori. Mi hanno sempre permesso di scegliere ciò che volevo. Quando ero più giovane, ho praticato altri sport e non mi hanno mai messo pressione. Spero che tutti i bambini possano avere questa libertà quanto più possibile”, ha raccontato.