Molti potrebbero interrogarsi su come Jannik Sinner avrebbe reagito quando la pressione aumentasse agli Australian Open. Beh, il ventiduenne italiano, numero quattro nel ranking ATP, ha regalato un’altra prestazione spettacolare per fermare un Andrey Rublev che si è presentato in gran forma… ma non abbastanza da mettere il freno alla volpe che prosegue incandescente verso le semifinali degli Australian Open 2024. E cosa succederà dopo? La pressione aumenterà al massimo, poiché il prossimo avversario risponde al nome di Novak Djokovic, numero uno del mondo, dieci volte campione a Melbourne e in una serie di 33 vittorie all’Happy Slam.

Ma andiamo per gradi. Sinner ha aggiunto altri tre set al suo registro assolutamente immacolato in questo Australian Open, ma non è stata affatto un’impresa facile. Rublev (5° ATP) è stato in forma e ha avuto diverse opportunità, ma le ha sempre lasciate sfuggire in qualche modo e alla fine ha ceduto con i parziali di 6-4, 7-6(5) e 6-3, consentendo a Sinner di qualificarsi per la sua seconda semifinale in carriera in uno Slam, dopo averlo fatto a Wimbledon l’anno scorso.

La storia avrebbe potuto essere diversa in tutti i set. Nel primo, Rublev ha avuto due palle break sul 2-1, ma Sinner ha reagito con dieci punti consecutivi, facendo il break in modo abbastanza curioso, nella sola opportunità di cui disponeva nel primo parziale. Già nel secondo set, la situazione è evidente. Il russo ha salvato cinque palle break, l’italiano ne ha cancellate quattro, ma è stato il tie-break a diventare decisivo: Rublev aveva un vantaggio di 5-1, solo per vedere Sinner mantenere una calma olimpica e vincere sei punti consecutivi.

Nel terzo parziale… più dello stesso. Rublev ha avuto due palle break sul 1-1, ma Sinner è uscito di nuovo dalla trappola e ha fatto il break al sesto gioco senza guardare indietro. Così, si prepara per il settimo confronto della sua carriera con Djokovic (è indietro 4-2), mentre Rublev continua il suo incubo nei quarti di finale dei tornei del Grande Slam, subendo la sua decima sconfitta.