Cobolli ferma Jarry in cinque set e celebra la sua prima vittoria in uno Slam. Musetti, dopo quattro ore, supera Bonzi ottenendo la sua prima vittoria nella fase principale degli Australian Open.

Non era affatto scontato che la seconda giornata degli Australian Open regalasse all’Italia del tennis il secondo turno consecutivo nel campo maschile. Ieri Sinner e Arnaldi, oggi Musetti e Cobolli.

Il romano, uscito con successo dalle qualificazioni, aveva pescato una sfida difficile trovandosi di fronte la testa di serie numero 18, Nicolas Jarry. Flavio, alla sua seconda presenza nel tabellone principale di uno Slam, è stato all’altezza del compito. Un compito reso ancora più complicato dal caldo e dalla presenza di alcune decine di tifosi cileni eccitati.

Cobolli ha accettato la sfida e l’ha vinta, proprio quando sembrava aver esaurito tutte le risorse. Il punteggio dell’incontro è stato 6-4, 3-6, 6-3, 2-6, 7-5, in una partita durata 4 ore e qualche secondo. Il nipote di Jaime Fillol è stato avanti 5-3 nel set decisivo, ha servito per il match sul 5-4, è stato a due punti dal traguardo ed è stato penalizzato dopo che l’ennesima pallina gli era scivolata dalla tasca. Nella bolgia del campo 13, Cobolli ha annusato l’impresa, l’ha inseguita e l’ha raggiunta. Ha risposto dalle corde, ha rimandato dall’altra parte tutto il rimandabile, ha costretto il sudamericano all’errore e si è caricato come una molla ad ogni 15. Fino all’apoteosi finale, con un urlo liberatorio tanto forte quanto indimenticabile, come la prima qualificazione al secondo turno di uno Slam.

Il successo di Lorenzo Musetti contro Benjamin Bonzi rientrava più nella logica delle cose. Ma nemmeno questa vittoria, soprattutto a Melbourne, poteva dirsi scontata.

Tennis Australia propone quotidianamente un contatore che indica quanti giorni sono trascorsi dall’ultima sconfitta di Novak Djokovic agli Australian Open. Nella testa di Lorenzo Musetti c’era un contatore che funzionava al contrario, e prendeva come riferimento l’ultima vittoria nell’Happy Slam. Dall’ultima volta in cui Muso aveva lasciato un campo di Melbourne Park a braccia alzate, erano passati 1460 giorni, ma quella vittoria contro Marius Copil era solo un secondo turno delle qualificazioni. Per trovare un successo del toscano in un main draw, invece, bisognava tornare al 26 gennaio 2019, quando il carrarino aveva alzato la coppa di campione junior.

Da allora, proprio il major che gli aveva regalato la più grande soddisfazione da minorenne, era stato quello più amaro e più avaro. Fuori al terzo turno delle qualificazioni nel 2020, fuori al primo turno delle qualificazioni nel 2021, eliminato in quattro set al debutto contro de Minaur nel ’22 e sconfitto al primo turno anche lo scorso anno, in un match pieno di risvolti drammatici contro Lloyd Harris.

Nel frattempo, due ottavi a Parigi, due secondi turni a New York, persino un terzo turno a Wimbledon, mentre l’Australia continuava ad essere un luogo sfortunato.

Il sortilegio è finito oggi, dopo 4 set tirati contro il francese Bonzi, battuto 7-6, 7-6, 4-6, 6-2 dopo 3 ore e 34 minuti. L’azzurro avrebbe potuto chiudere più facilmente il primo parziale, nel quale era avanti 4-1, ma si sarebbe potuto anche complicare infinitamente la vita, perché – dopo aver ceduto il terzo set – aveva subìto un break in apertura del quarto. Alla fine, però, il servizio ha ripreso a schizzare oltre i 200 km/h e il dritto da fondo ha ripreso a fare male. E così, 1815 giorni dopo il successo da junior, Lorenzo Musetti è tornato ad assaporare il gusto di una vittoria agli Open d’Australia. Stavolta da big, da testa di serie e (quasi) da veterano.