Gli organizzatori del Giro d’Italia hanno deciso di accorciare la 16ª tappa, in programma questo martedì, a causa della neve, dopo che i ciclisti hanno minacciato di scioperare. La partenza a Livigno è stata funestata dalla confusione, con la partenza fittizia posticipata dalle 11:20 alle 11:50, ma con nessun ciclista presente al nuovo orario a causa della forte neve.
Secondo il piano di RCS, i ciclisti avrebbero dovuto sfilare a Livigno prima di dirigersi verso Prati allo Stelvio, il nuovo punto di partenza reale alle 14:00. Tuttavia, i ciclisti hanno preferito guidare direttamente verso il nuovo punto di partenza, senza sfilare a Livigno.
Il giorno prima, la RCS ha annunciato un protocollo speciale per la tappa di montagna tra Livigno e il Monte Pana, già tagliata dallo Stelvio a causa del rischio di valanghe. La Commissione per le condizioni meteorologiche estreme ha attivato il protocollo, con un accordo tra l’organizzazione e la Commissione ciclisti (CPA), che ha chiesto di accorciare la tappa e ha criticato il cambio d’abito durante la gara.
Il presidente della CPA Adam Hansen e l’australiano Ben O’Connor, quarto in classifica generale, hanno criticato l’organizzazione per non aver considerato il lato umano delle cose. La tappa, originariamente di 206 chilometri tra Livigno e Santa Cristina Valgardena, sul Monte Pana, ha perso lo Stelvio e ora rischia un altro aggiustamento a causa del maltempo.