Il dirigente del Rossoblu ha parlato alla radio sul futuro immediato del club, che è emerso inaspettatamente al quarto posto e nella lotta per la Champions League.

“Il Bologna in Europa sarebbe un bel segnale per il calcio italiano. Mostrerebbe, proprio come ha fatto l’Atalanta negli ultimi anni, che con un’organizzazione seria e con le persone giuste, sia nell’ambito sportivo che con un gruppo di giovani che superano le aspettative, è possibile seguire un percorso diverso, offrendo una nuova prospettiva a molti club”. Così Claudio Fenucci, direttore esecutivo del Bologna, ha commentato la corsa europea che ha posto la squadra di Thiago Motta al quarto posto in classifica, ai microfoni di Anch’io Sport su Rai Radio 1.

Una corsa verso l’Europa che vede anche la Roma in una serie positiva: “Il pareggio della Roma nella seconda metà a Firenze ha rovinato la serata? Mi sembra eccessivo. Alla fine, guardiamo al percorso della nostra squadra, preparando una partita alla volta, come dice il nostro Thiago, cercando di realizzare un sogno. Le squadre che lottano per i posti europei sono tutte molto ben attrezzate”.

I giocatori del Bologna e l’allenatore sono nel mirino di molte squadre: “Speriamo che tutti rimangano con noi, soprattutto l’allenatore, il principale artefice di questa crescita. Thiago è molto felice di essere al Bologna, lavora come se avesse un contratto molto più lungo di quello che ha. Questo si riflette non solo nella crescita della squadra, ma anche delle persone”.

Successivamente, riguardo alla meraviglia Zirkzee: “Non ci piace parlare molto del futuro dei nostri giocatori, viviamo il presente, c’è molta eccitazione in città, preferiamo vivere ogni momento di questa stagione e non pensare alle conseguenze, la premessa è mantenere tutti”.

Infine, dopo essere stato interrogato su come la Premier League potrebbe rappresentare un modello per il calcio italiano, il dirigente del Rossoblu ha risposto: “È necessaria una ristrutturazione profonda. Oltre ai recenti risultati europei delle squadre italiane, c’è una questione sottostante che riguarda la loro competitività e, soprattutto, la loro stabilità finanziaria. Il calcio deve recuperare il suo equilibrio finanziario, non solo per attrarre nuovi investitori, ma anche per garantire una concorrenza leale sul campo”.